“IL CODICISTA” di Aldo Di Virgilio
Recensione a cura di Hans Sachs Dopo aver pubblicato un paio di raccolte di racconti (“La strategia del batticoda” per i tipi di Fazi Editore, 2001; e “Sette Piccoli Fanti” per i tipi di Carabba, 2006), Aldo Di Virgilio torna al suo amato pubblico con “Il codicista”, suo primo romanzo. Ritorno, verrebbe da dire, scoppiettante. Invero, la prima reazione che si ha durante la lettura di questo libro è quella di sorridere. Sorriso, però, da declinarsi nelle sue varie, per non dire opposte, sfumature: allegro ma, anche, amaro. Allegro per il tono sopra le righe che l’Autore imprime alla narrazione. Non per nulla, è lo stesso Di Virgilio che, nell’illustrare la sua Opera, ammette di aver (tramite il suo protagonista/alter ego) “ richiamato spesso l’attenzione del lettore, rivolgendogli epiteti affettuosi ma, soprattutto, utilizzando lo strumento dell’ironia, che gli (al protagonista, n.d.r.) pare la giusta maniera per alleggerire la negatività dei suoi pensieri.” Tutto è (volu